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Presentazione

MADRE NATURA – LA GRANDE CREATRICE: PRESERVIAMOLA.

Gli africani hanno portato in Brasile il proprio cibo, le proprie usanze, i riti ed i ritmi e con questi i influenzano fortemente la formazione di questo paese multi-culturale che e’ il Brasile. La religione di descendenza africana – oggi completamente brasiliana – e’ associata alle forze della natura e al culto degli antenati. Questa crede che, attraverso il linguaggio orale, il canto, la danza, i suoni (usando i miti e la loro storia) si preservi e si trasmetta il sapere. La societa’ intellettuale tende a soffocare tale manifestazione. Per questo abbiamo creato questo sito con lo scopo di preservare i costumi e anche la terra in cui l’uomo moderno vive, riscattando il rispetto e la liberta’ di espressione religiosa. Tali informazioni sono il ritratto di quanto accade ogni anno nella casa di Orixá Ilê Aba Axé Oyá Obakosso.


Intervista a Paulo Oyá


Bibliografia

  • Babalorixá Paulo de Oyá
  • Orixás: Pierre Fatumbi Verger
  • O Candomblé da Bahia: Roger Bastide
  • O Folclore Negro no Brasil: A. Ramos
  • O Negro Brasileiro
  • O Negro na Civilização Brasileira
  • As Culturas Negras
  • América Negra: Roger Bastide Cultos Afros no Brasil
  • Os Candoblés Brasileiros: N. Rodrigues
  • Candomblés na Bahia: E. Carneiro Negros Bantus
  • Os Vivos e os Mortos: J. Ziegler Prof. Sikiru Salami

Grazie

Vânia Aparecida de Oliveira Ekedi Zohoin.
Pejigã Alberto Arruda de Oxoce.

L’importanza dei tamburi atabaques

Janeiro 4th, 2016

L’orchestra del Candomblé si compone di tre strumenti principali:

– L’ atabaque (Ilu), l’agôgô e la cabaça.

Ci sono 3 specie di atabaque, il grande (Rum), il medio (Runpí) e il piccolo (Lé). Gli atabaques sono considerati essenziali per invocare gli Dei. I “nagôs” e i “geges” percuotono il cuoio con gli “òghidavis”.
L’ agôgô é uno strumento di ferro – due campane, sovrapposte, una piu’ piccola dell’altra – percosso con una bacchetta anche questa di ferro.
Il suono di questo strumento si distacca notevolmente dagli altri. Quando ha una sola campana, si chiama “gã”.
La cabaça é uma cabaça comune coperta con una rete di maglie fatta con semi che si chiamano “Contas da Santa Maria”. Per alcuni anni, recentemente, in vista del proibizionismo della polizia contro gli atabaques, l’orchestra dei Candomblés era fatta pricipalmente di queste cabaças, poi chiamate “piano-de-cuião” o “aguã”.
Il capo del Candomblé aggiunge all’orchestra, come “nagô” o “gege”, il suono del adjá, una o due campanelle lunghe che scosse con l’orecchio della figlia, aiutano le manifestazioni dell’Orixá e come in Angola o in Congo, il suono del “caxixi”, un sacchetto di paglia intrecciata pieno di semi.
Prima di incominciare a danzare, la figlia deve reverenziare l’orchestra poggiando la testa a terra. All’arrivo di un “ôgô”, i musicisti interrompono la loro musica e salutano, con un suono speciale, il nuovo arrivato che deve, in ginocchio, toccare il pavimento con la mano e levarla alla testa, toccando poi con le dita gli atabaques. Gli Orixás, manifestati nelle figlie, vengono a porgere omaggio all’orchestra e a passare compiacentemente la mano sulla testa dei suoi componenti.
Senza l’atabaque la festa perde il 90% del suo valore, in quanto tale strumento e’ considerato il mezzo del quale si servono gli umani per comunicare e per fare le invocazioni agli Orixás. É l’elemento di animazione della cerimonia (come in Africa). É l’unico strumento che realmente e’ appropriato per salutare o invocare gli Orixás, quando giá “sono scesi” tra i mortali, quando la loro presenza e’ necessaria per salutare gli ôgâna per dare il ritmo, a volte monótono, a volte decorativo, a volte vertiginoso e apparentemente disordinato alle danze sacrali.

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