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Storia

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Storia

Secondo gli antropologisti naturalisti, l’uomo passa per tre fasi dell’evoluzione: istintiva, intuitiva e intellettiva.

Istintiva – L’uomo agisce per istinto, come gli animali;

Intuitiva – L’individuo incomincia ad osservare i fenomeni della natura, provando a trasmettere al suo simile cio’ che impara. L’uomo incomincia a pensare con un punto di vista sociologico: crea arte, la religione e la filosofia, si incontra con la natura e si identifica con lei, diventandone spettatore. Il suo linguaggio e’ orale e si utilizza poco grafismo. Quanto alla sua lingua, e’ un linguaggio cifrato come quello di un computer. Considerando i suoi valori, l’individuo nega (-) o afferma (+). Non ci sono pronomi personali, che non siano “Lo” o “Lui”. Quando si vuole esprimere qualsiasi situazione endogena c’e’ l’aspirazione del suono (interiorizzare un’emozione) e quanto alle situazioni esogene (manifestare emozione), si ha l’espirazione del suono.

Intellettiva – In tale fase l’uomo pensa razionalmente e incomincia a codificare i messaggi. Il nero africano nel Candomblé, nella visione degli strutturalisti, e’ nella fase intuitiva, che e’ la seconda fase antropologica e passerebbe alla terza fase nel momento i cui dovesse soffrire un processo di “occidentalizzazione”.
Si trovano, in tutte le culture, due simboli che hanno suono e colore:

1 – Cosmovisione (movimento elicoidale);

2 – Visione Sezionata (movimento a zig-zag).

Per i neri nel candomblé, la struttura mentale possiede un movimento, in quanto la sua visione della natura e’ ciclica, si tratta della visione cosmica del mondo che ruota continuamente, dei pianeti, delle stagioni,… Il nero, per avere una cosmovisione, pensa che tutti noi non facciamo parte dei cosmi, ma abbiamo una nostra funzione nella natura, dobbiamo essere la sua forza. L’uomo moderno occidentale perde tale cosmovisione avendo separato, a causa della sua grande specializzazione, il giorno dalla notte, la vita dalla morte, il chiaro dallo scuro, quando per i neri tali movimenti sono continui. Per l’uomo occidentale al contrario tutto e’ segmentato e, cosi’, egli inventa la statistica. Per capire l’influenza del contesto psico-sociale del nero sulla cultura brasiliana, e’ necessario considerare la sua cosmovisione in contrasto con la visione sezionata dell’uomo moderno.

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